Nel 2050 il mondo ha perso la sua identità, ma non il valore di uomini che lottano per guarirlo e perfino di uomini che cercano il potere, anche se stanno all’ultimo respiro. In un laboratorio chimico di Odessa si studia, su commissione del Ministero di Kiev, la possibilità di intervenire sul genoma umano, al fine di migliorare la forza, la qualità e la resistenza della razza umana. Gli studi di Odessa derivano dal fatto che, nel mondo inquinato, la razza umana si è ammalata sempre di più, e la Cina, che ha avuto sempre un’immensa popolazione, è alle prese con moltissimi malati, con la difficoltà di un sistema sanitario che non sopporta il numero esorbitante. Nei vari Paesi, quelli europei in primis, la situazione è ancora sostenibile, ma ci si avvicina a limiti di guardia. Il fermento popolare spinge le forze politiche a studiare contromisure, gli studi fatti nel frattempo non hanno portato a soluzioni e a speranze. Essere arrivati tardi a considerare il pericolo dell’inquinamento è una colpa non perdonabile e i potenti, ora, temono per sé stessi. L’immissione di sostanze inquinanti nella Terra ha portato a gravi squilibri, clima, danni al mondo animale e vegetale, desertificazione, fiumi morti e tonnellate di plastica nel mare, che fanno morire i grandi cetacei, e incendi, a ridurre il patrimonio boschivo. L’inquinamento è un male inesorabile, persa la battaglia contro i disastri ecologici si è pensato a rafforzare la resistenza dell’uomo, percorso apprezzabile, ma non condiviso da chi ha combattuto contro le aziende chimiche avvelenatrici, a costo della vita. Nei Paesi europei, sono presenti uragani e trombe d’aria, laddove dieci anni prima non esistevano; molti insediamenti, nelle coste, sono stati sommersi.
Il fil rouge che in qualche modo lega i romanzi di questo autore é la ricerca del riscatto dell’essere umano. Scritto godibile