“A volte ci capita di osservarli, questi adolescenti di oggi: all’uscita da scuola, davanti ai videogiochi dei bar o seduti sul muretto, con lo sguardo perso nel vuoto. C’è un non so che di disperato in quegli occhi. Come un’assenza. Da tutto e da tutti. E forse anche da sé stessi. Torni a osservarli, magari mentre, spavaldi, si accendono una sigaretta o impennano e accelerano con il motorino. Piccoli, pericolosi gesti che servono ad acquistare prestigio agli occhi degli amici, a imporsi all’interno del gruppo, a sentirsi grandi. La verità è che dietro questi comportamenti, spesso l’anticamera di problemi e situazioni ancora più gravi, c’è un terribile e lacerante senso di solitudine, c’è un senso di vuoto che spezza sogni e speranze, togliendo autenticità a ogni forma di amicizia o relazione sociale. Contro questo disagio, contro questo malessere che lacera l’anima e la coscienza dei nostri giovani, in questo cammino tortuoso per l’intera umanità, le parole di Papa Francesco hanno rappresentato il vaccino giusto per sconfiggere la pandemia dell’anima, dell’indifferenza, della solitudine e del disorientamento…” “Cari giovani, sarò felice nel vedervi correre più velocemente di chi è lento e timoroso. Correte attratti da quel Volto tanto amato, che adoriamo nella santa Eucaristia e riconosciamo nella carne del fratello sofferente… La Chiesa ha bisogno del vostro slancio, delle vostre intuizioni, della vostra fede… E quando arriverete dove noi non siamo ancora giunti, abbiate la pazienza di aspettarci.” Franciscus