Esiste davvero una spiritualità tipicamente cristiana in politica, oppure le dinamiche della polis sono tali da prescindere da qualunque ispirazione di ordine religioso? Questo saggio consente di rispondere affermativamente all’interrogativo, dal momento che focalizza opportunamente “l’attenzione e lo studio su un aspetto caratterizzante lo statista italiano”, alla “ricerca della dimensione spirituale e della vita interiore della fede cristiana che ha accompagnato Aldo Moro nel corso della sua vita”.
Monsignor Vincenzo Bertolone
Il pensiero spirituale e il suo credere fermamente nella Verità, spiegano la vita e la morte di mio padre, Aldo Moro, e permettono di comprendere la luminosità di quell’esistenza, la sovrumana bontà e l’inevitabile morte, di un testimone, cioè di un “martire”. Le dinamiche di questo lavoro, il suo fine disegno, permettono di capire l’essenza di una vita, certo non facile, e di una morte orripilante.
Maria Fida Moro
Lo studio, appassionatamente e diligentemente svolto da Mario Arcuri, per l’originalità del contributo e in tempo di crisi di modelli cristiani nell’arte della politica, quale forma più alta della carità, ha meritato certamente questa edizione a stampa, come annuncio di verità e come testimonianza di una ricerca fruttuosa nell’ordine della grazia, generatrice di pensiero positivo e di speranza, che fa avvertire, quasi sensibilmente, la forza della communio sanctorum.
Filippo Ramondino
Con questo lavoro di ricerca Mario Arcuri – che io stessa ho avuto il piacere di conoscere come studente e studioso di valore – porta a compimento un percorso accademico composito, ricco e produttivo, successivo a studi già conclusi, che hanno avuto l’esito speciale di indurlo a continuare incessantemente il suo cammino di ricerca e di conoscenza.
Valentina Zaffino
Dobbiamo ringraziare il Dott. Mario Arcuri per questa sua preziosa e qualificata opera su Aldo Moro che ci dà l’opportunità di consoscere il suo pensiero che ha ispirato la sua azione politica e tutto ciò che ha animato le sue scelte. Dal Libro si possono tracciare alcune piste che ci aiutano a scoprire l’attualità di questo martire-testimone e le propsettive per il futuro politico e sociale del nostro Paese. Veramente azzeccato il sottotitolo “spiritualità di un cristiano in politica” perché Moro con la sua testimonianza ha portato il profumo di Cristo nel contesto storico,sociale e politico del suo tempo con il coraggio e la feremezza dei martiri. Se per spiritualità si intende incaranare la fede cristiana in maniera coerente nel contesto in cui siamo chiamati ad operare e rendere gloria a Dio con ogni nostra azione ,Moro ha fatto tutto questo. Ci ha insegnato che la fede non è un rapporto intimistico con dio che ci estrane dalla realtà, ma un seme che deve animare la società. Prefigura così quanto insegna la Teologia della Liberazione e Francesco ha ribadito nell’Evangelii Gaudium:la ricaduta nel sociale, altrimenti non è fede, alienazione. Quello che ci sorprende maggiormente è che in Moro, fin dagli anni di formazione (1945), vi una forte attesa di giustizia (a tutti i livelli) e una grande aspirazione alla libertà, valori che lui vedeva affermati nella rivelazione cristiana e nell’insegnamento di Gesù, quindi nella verità.Valori che la Pacem in Terris di Giovanni XXIII aveva ritenuto come fondamentali per costruire una società (libertà, giustizia, amore verità), ripresi poi dalla DSC. Tra questi valori, poi, la carità (amore) livello sociale si traduce nella fraternità universale e solidarietà:<< Vediamo i problemi nella loro radice interiore, guardiamo alle profondità insospettabili,alle pieghe amare delle anime umane.E il dolore di tutti è il nostro dolore>>. Spirito profetico per aver intuito delle vie di incontro (convergenze parallele) per realizzare una convivenza pacifica e non dello scontro, liberatrice, giusta, operosa e prospera che non produce esclusione. In una parola è quello che oggi si realizza quando si parla di dialogo interculturale,incontro tra le culture e promozione del diritto internazionale dei popoli. Precursore di un nuovo umanesimo perché mette al centro la persona umana nella sua dignità e nella realizzazione di tutte le sue potenzialità, nella sua pienezza valorizzando soprattutto la tensione al trascendente nella persona che è la radice per superare l’immanentismo odierno e le diverse forme di relativismo. I valori cristiani devono essere il fermento qualitativo di questo nuovo umanesimo. Umanizzazione del mondo operaio e contadino recuperando la dignità del lavoro,la creatività e la laboriosità che rende il lavoro partecipazione all’opera creatrice di Dio e elemneto di coesione nella famiglia. L’autonomia delle realtà terrene e temporali annunciata nella Gaudium et Spes e poi approfondita nella Christifideles Laici Moro l’ha messo in pratica nelle sue scelte politiche. Nel rapporto con il mondo non dualismo contrastante, ma dialogo. Nel rapporto con la Chiesa non indifferenza né contrapposizione, ma chiara e reale distinzione, autonomia, indipendenza, ma collaborazione. No allo Stato confessionale né clericale, ma all’impegno dei cristiani laici ad animare dei vaolri cristiani la politica e le istituzioni. La Lumen Gentium è operativamente realizzata in lui quando afferma che i cristiani laici devono “orientare, animare e perfezionare con lo spirito cristiano l'ordine delle realtà temporali>>. Da qui il primato della coscienza che illuminata dalla fede deve guidare le scelte, anche quando si è in netto contrasto con la mentalità degli altri. La sua fede si alimentava quotidianamente dell’Eucaristia che illuminava le scelte nel servizio politico come la più alta espressione della carità e testimoniata nella sua vita matrimoniale e familiare.Politica come partecipazione e spressione più alta dei vaolri democratici. La sua fede come abbandono nelle mani di Dio si manifesta nelle lettere della prigionia. Ha vissuto in pienezza la theologia crucis (Moltmann): la croce come atto supremo di amore di Cristo per l’umanità e il suo martirio come testimonianza estrema della testimonainaza di amore e fedeltà a Cristo.