Uno scorrevole saggio dagli spunti biografici che sonda la relatività del malessere in un momento storico in cui, il malessere, pare essere solo quello oggettivamente riconosciuto. Da un’angoscia collettiva che trova volto e nome nel Coronavirus, l’autrice andrà sondando le piccole, grandi o ricorrenti angosce individuali talvolta smosse, e altre volte sedate, da un Nemico comune come quello pandemico. Da qui, il valore inedito della lamentela, peculiarità umana singolarissima, nell'altra faccia della sua medaglia.
Molto piacevole e interessante