Il saggio ha inteso ripercorrere la storia economica della Sicilia dall’invasione normanna fino ad oggi allo scopo di evidenziarne i più salienti momenti evolutivi che si sono verificati sia durante la permanenza del feudalesimo, che dopo la sua abolizione avvenuta nel 1812. Le vicende del periodo preunitario evidenziano il brutale passaggio all’economia latifondistica con quelle connotazioni feudali che impediscono la libera coltivazione della terra. Tali connotazioni saranno dure a morire nell’età postunitaria, riuscendo persino a resistere durante il regime fascista che fece vani tentativi per smantellare il latifondismo. Soltanto l’introduzione del suffragio universale, successivo alla Seconda guerra mondiale e la riforma agraria del 1950, riusciranno a debellare il latifondismo ma non riusciranno ad incidere sulla mentalità clientelare dei siciliani della quale si alimenterà la delinquenza organizzata che, nonostante le battaglie condotte dalla magistratura, riuscirà ad infiltrarsi nella struttura economica dell’Isola.