Con la sconfitta nel primo conflitto mondiale si aprì per la Germania una fase delicata di transizione, caratterizzata da instabilità sociale, politica ed economica. La disfatta bellica, infatti, pose fine al Secondo Reich e al potere guglielmino, dando il via ad una difficile fase di democratizzazione che ebbe la sua massima espressione nella tribolata esperienza della Repubblica di Weimar. Questa, all'epoca uno dei maggiori modelli di sistema democratico e parlamentare al mondo, dovette fare i conti con le dure conseguenze delle disposizioni imposte a Versailles alla Germania dalle potenze vincitrici, le quali finirono ben presto con lo screditare agli occhi dell'opinione pubblica tedesca la classe politica al governo, ritenuta colpevole di aver accettato tali umilianti condizioni. In questo clima di grave tensione sociale e politica andò affermandosi sempre di più la figura di Adolf Hitler che facendo leva sul malcontento di ampi strati della popolazione, riuscì in pochi anni ad ottenere consensi sempre maggiori sino a giungere alla presa del potere in maniera del tutto legale. Potere che ben presto finì col trasformarsi in vera e propria dittatura; un totalitarismo che avrebbe segnato non solo la storia tedesca degli anni Trenta e Quaranta del Novecento ma anche, in maniera devastante, quella mondiale.