Un’infanzia travagliata, stroncata da violenze casalinghe, profonde solitudini, abbandoni e abusi. Inconsapevolmente questo segnerà la mia vita per sempre abbandonata dai miei genitori, violentata moralmente e fisicamente, profonde ferite consumate nel dolore. Tutto questo ricadrà sul mio comportamento e su tutto ciò che rimane di me. Una vita devastata al punto di cercare la morte in ogni momento. I genitori spesso non hanno la capacità di capire i propri figli. Profonde angosce mi corrodevano l’anima e il cuore non trovavo via d’uscita come se fossi in una gabbia. La morte, solo quella poteva liberarmi e non avrei più sentito le voci dentro la mia testa. La perdita di mio marito, dei miei figli, perdere tutto ciò che amavo mi ha portato in un’angosciante depressione dalla quale non avrei più fatto ritorno. Un giorno, in circostanze misteriose, ho avuto un incontro direi celestiale il quale mi ha portato a perdonare alcune persone, per prima me stessa e a voler vivere, crederci. “Vorrei che la vita fosse un disegno per poter cancellare i suoi difetti”. È un pensiero che ho ogni giorno.