In un mondo dove il vorticoso vivere quotidiano appiattisce e rende uniforme ogni nostra azione, i “Miei Soldini” si pone come una provocazione che ha lo scopo di scardinare le radicate e spesso incomprensibili consuetudini del proprio comportamento per ridare lustro e capacità alla propria intelligenza. Il lettore è preso per mano e portato gradualmente a riprendere possesso delle parti della sua mente assopite da molto tempo. L’autore vuole così trasmettere un messaggio con l’obiettivo di fare rinascere il senso critico sulle cose che circondano il genere umano. Il pensiero è materializzato tramite l’applicazione di uno schema logico per mezzo del quale il lettore sarà in grado di gestire il proprio patrimonio familiare. L’autore sottolinea come la tecnologica rimanga fine a se stessa, se non è fruibile dalla maggior parte di noi. Lascia così nelle mani del lettore uno strumento che deve essere utilizzato per “inventare” e “gestire” la propria vita, rivitalizzando il proprio senso di consapevolezza. L’estrema semplicità dell’esposizione invita e porta il lettore in una sorta di giardino dei piccoli, un campo giochi, dove sovente la parola divertimento viene usata come sinonimo di lavoro piacevole. Il gioco è uno degli elementi portanti del libro. Apprendere divertendosi è in realtà ritornare bambini dove il gioco diventa gratificante, in quanto appagante della sete di conoscenza. Se il lettore saprà seguire la strada indicata nel labirinto, si troverà a scoprire un mondo dove potrà prevedere il proprio futuro economico.