Consigliato ad un pubblico 14+
Catania, 1669. Sta per scatenarsi l’ennesima scossa di terremoto causata dalle continue eruzioni dell’Etna, quando Carlo, frate benedettino, ritrova nella biblioteca del Monastero di San Nicolò una delle sette parti del Necronomicon, il Libro dell’Occulto. Dall’altra parte della città, la Regina Maria Anna d’Austria, sovrana di Spagna, fa il suo ingresso trionfale nel Vicereame al fianco dei suoi figli, del suo Primo Ministro, il Cardinale Johann Eberhard Nidhard Inquisitore del Regno, e di Don Juan, figlio illegittimo del Re. La ricerca delle restanti parti del libro si interseca con le vite di questi personaggi, in un succedersi di intrighi, malefici e continui colpi di scena, che ruoteranno intorno all’intento ossessivo di possedere il manoscritto. “Origini - Il Libro delle Evocazioni” è il primo libro di una saga fantasy ambientata in un contesto storico tra caccia alle streghe, intrighi di palazzo e amori nascosti, in una cornice narrativa in cui l’Etna ruberà la scena con una prorompente eruzione e distruzione.
Un capolavoro dal retrogusto amaro! Un libro che cattura e immerge il lettore in maniera integrale, fisicamente e mentalmente, nel mondo che descrive. Il lettore vive, vede e sente i suoi racconti; è presente e partecipe. Quando "riesce" a smettere di leggere, il suo viaggio non si arresta; è come se quel posto "confortevole" e affascinante non voglia lasciare spazio al presente e al quotidiano. Il lettore freme per ricominciare a fantasticare, ad evadere, a sperare. L' autore non si serve della scrittura per un "tornaconto" personale (spesso chi scrive lo fa per "vomitare" le delusioni, la rabbia, la stizza..., onde poter andare avanti più leggero, riscattato!) ma perchè in quel mondo Lui (e chi legge) si perde, e ci sta talmente bene che il binomio con la realtà diventa cozzante. E' un libro (come giusto che sia e vieppiù per il genere narrato) che fa sognare!(consci di quante meravigliose occasioni ci si è privati leggendo sempre e solo libri che fanno "ragionare"credendo così di "potersi tutelare"). L'autore mostra fervidamente le ipocrisie, gli stereotipi, le ingiustizie, le disuguaglianze, e la crudeltà della società (di ieri e di oggi) e i sentimenti più reietti ma al contempo viscerali dell'animo umano, senza però (con grande abilità) far emergere in maniera preponderante personali sentimenti di disprezzo o di vendicata giustizia. Un giusto mix di condanna e redenzione. In contrapposizione, quasi ad equilibrare il pendolo della bilancia, figurano sentimenti "nobili", forti, paasionali, di abnegazione e caritatevoli, buoni e puri nell'accezione più naturalistica del termine, presenti in maniera diversamente gradata in molti (forse in tutti, perchè in fondo l'animo umano comprende due lati antitetici) degli uomini e delle donne narrate. L'attrazione, l'eccitazione e al contempo la paura per il mistico e/o l' occulto accomuna i personaggi (lo scrittore e il lettore), sia che questo venga immaginato come strumento di vendetta, di giustizia, di potere e onnipotenza; rimane in fin dei conti come l'unica soluzione, il mezzo per realizzare ciò che più si desidera, e che la realtà non consentirebbe di ottenere. Le ultime righe lasciano una sensazione di amaro, di vuoto, di sconforto ma al contempo di attesa, di apertura. L' autore nutre (e trasmette) ancora quel sentimento di speranza nell'uomo che non lo ha mai abbandonato, e che permea il racconto fin dalle "origini". A chiosa, negli uomini risalta la descrizione anche del tratto fisico viceversa nelle donne emergono qualità più complesse e cerebrali.