In una Catania sopraffatta dalle guerre di mafia, in cui prolificavano morti ammazzati, cento-centocinquanta l’anno, fra le cosche mafiose che si contendevano la piazza per i loro loschi affari, tanta gente considerava questi assassinii una cosa positiva, serviva a ridurre il numero dei pregiudicati.
Manlio Costa svolgeva il suo lavoro d’investigatore privato in questa Catania, in cui tanti osteggiavano e non gradivano la sua attività, mentre per altri, anche per la stessa polizia, rappresentava l’unico modo per ottenere verità e giustizia.
Tutto parte da un suicidio poco chiaro, lo stesso questore Brandi è convinto che sia stato un omicidio, ma non sa come provarlo. Nel romanzo fa da filo conduttore la truffa perpetrata nei confronti di una multinazionale che gestisce la miniera di zolfo Grottacalda. Vari personaggi si affideranno al coraggio e alla scaltrezza di questo investigatore per districare le matasse più o meno grandi dei loro enigmi.
Manlio Costa nelle sue pericolose indagini cerca di dare luce a diversi omicidi che sono dei veri rompicapo.
Le vicende sono arricchite dall’autore, con narrazioni su alcuni luoghi che hanno segnato la storia di Catania ed Enna, e risulta interessante l’ambientazione in una Catania, anni 70-80, non da tutti conosciuta.
Copertina realizzata da Eduardo Cappellani.
Libro è a dir poco sorprendente!Il racconto contiene un pó di tutto: nozioni storiche, ironia, curiositá e tanti "colpi di scena".Una lettura capace di sgomberare la mente per far spazio alla fantasia, rigo dopo rigo, l'impressione è di non potersi più fermare. La bravura dello scrittore vi porterà a sentirvi un detective, tenterete anche voi di risolvere l'appassionante giallo prima che finiscano le righe.Tante descrizioni che aiutano a comprendere gli anni più "buii" che ha vissuto Catania.Il libro è adatto a tutti, da i giovani ai meno giovani.Buona lettura a tutti!