Stefano vive una vita all’indietro : non riesce a staccarsi dalle catene e dai tormenti che lo inchiodano al passato. Si sente colpevole per aver causato la morte di sua moglie, sposata da solo tre mesi. Un tragico incidente in moto. Passano gli anni e Stefano trascina la sua vita accontentandosi di amori inutili e banali. Il primo pensiero della giornata e l’ultimo, prima di addormentarsi sono sempre gli stessi : un vortice di rimorsi e colpe. Quel maledetto incidente in moto. Il destino riesce a pigiare ,a suo piacere, un pulsante : può causare esplosioni...spegnere una luce..oppure ..mettere nelle condizioni di affrontare le proprie paure. In una maledetta sera di novembre Stefano è alla guida della sua auto. Nebbia talmente fitta ‘da tagliare con un coltello’. Un aperitivo di troppo che toglie lucidità. Una sagoma scura , un colpo alla parte destra della macchina. Due giorni dopo Stefano legge il giornale : ‘Ciclista ucciso da auto pirata’. Saranno due donne a tirarlo fuori dal baratro : Lisa, la sua socia e Zia Sofia che, grazie alla sua sensitività, riuscirà ad insegnare al nipote a guardare la vita a 360 gradi. Imparerà a guardare la vita non più, dal buco della serratura.