Questa raccolta di poesie, intitolata “Graffiti”, nasce dall’esigenza, quasi insopprimibile, dell’autrice di raccontarsi, di mettere a nudo se stessa e le proprie fragilità, mostrando con orgoglio e senza alcun pudore le cicatrici che la vita ha inciso sulla sua pelle e, ancora di più, nella sua anima fatta di carne. Tuttavia, “Graffiti”, sono anche le tracce luminose sparse sul suo cammino, affinché nelle notti buie e tempestose lei possa ritrovare la strada di casa. Infine, “Graffiti”, per lasciare un segno, benché sottilissimo, del proprio vissuto, come a voler dire: “Anch’io ci sono stata”.