La raccolta “Passi di pazzia” è composta da ventisette brevi componimenti la cui ispirazione sembra gravitare intorno ad alcuni temi centrali e riecheggia, grazie ad una sensibilità autoriale particolarmente originale, tra le pieghe emotive di un testo scandito da poche, misurate ma significative parole. Dal punto di vista stilistico, i testi contenuti nella silloge evocano, inevitabilmente, la brevitas tipica del genere epigrammatico, declinandosi attraverso strofe di pochi versi. Il ritmo, se pur caratterizzato da un apprezzabile gioco di assonanze e rime perfette, sia baciate che alternate, segue un andamento prevalentemente prosastico ed alimenta il rapporto forma-contenuto. Tra i temi trattati, spicca il messaggio, a volte latente, altre volte esplicito, indirizzato ad un referente spesso apostrofato, ma non mancano riferimenti solo apparentemente bozzettistici, l’evocazione dello stato di solitudine, il peso della distanza e, nondimeno, un personale approccio al concetto di “tempo”, definito “immobile, spesso, cocciuto”. Una raccolta, sui generis, caratterizzata da un modello comunicativo d’impatto, che cela, invece, una personalità vibrante e matura.