Navigando su internet si trovano numerose leggende legate alla vita dei guardiani del faro dell’Isola dei Cavoli in Sardegna, alcune molto fantasiose ma poco rispondenti alla realtà. I fatti che racconto sono i reali ricordi tornatimi in mente dopo tanti anni, dei periodi trascorsi personalmente sull’isola negli anni 1960/61/62, all’età di 13-15 anni, quando per tutta l’estate le famiglie raggiungevano sull’isola i mariti che per tutto l’inverno erano rimasti soli – immaginiamo tre persone sole su un’isola deserta in mezzo al mare, spesso in tempesta, senza luce, quindi senza frigo, senza televisione, che ancora non c’era, lontani dagli affetti e senza possibilità alcuna di collegamenti, niente telefonini; con periodi anche di due mesi di impossibilità di scendere in terraferma per il maltempo e quindi con i viveri razionati. E quanta felicità quando tornavano le famiglie e le stanze del faro si riempivano delle voci e delle grida gioiose dei bambini. Tutto questo e molto altro è descritto nel racconto e le foto allegate ne sono la prova.