La storia di “Binari” è quasi come una matrioska russa: apri il libro e da una storia ne esce un’altra e poi altre ancora, sempre più piccole. Sembra quasi un gioco, ma è invece il desiderio, il tentativo di eliminare la distinzione tra fantasia e realtà: è la testimonianza che crederci, mettendoci passione ed una dose di fatalità, questo può succedere. “Binari”, girando per luoghi diversi, attraverso l’incontro di vecchi e nuovi amici, reali e immaginari, guidato e dedicato alla musica, trasmette un messaggio di amicizia, amicizia che si trasforma in amore grazie ai percorsi individuali e diversi che seguiranno i due protagonisti per rincontrarsi, dopo essersi conosciuti e in seguito allontanati. È anzitutto un messaggio di viaggio e di libertà, di ricerca di se stessi, di credere nella vita e in tutto ciò che ti offre, anche nelle espressioni quotidiane con le cose più semplici. A questa realtà, “Binari”, si contrappone con gli occhi di chi crede che essere vivi non significhi diventare schiavi delle proprie giornate, con gli occhi che vedono la purezza e la straordinaria bellezza della natura, la profondità ed immensità dei sentimenti, la semplicità e la naturalezza del tempo che passa, come stimoli a trovare il piacere del vivere.