A 15 anni Alexandra crede di esser grande e che tutti gli uomini siano come il padre, che l’ha sempre amata. Il padre le è stato amico, l’ha fatta ridere, non le ha mai fatto del male; l’ha sempre protetta, difesa. Dunque per Alexandra tutti gli uomini sono come lui: non ha motivo di preoccuparsi. A 15 anni scopre l’Amore: rimane incinta; si sente grande. Del resto lui dice di amarla e di amare la loro bambina. Perciò vuole sposarla. Alexandra, credendogli, non completa gli studi, non vive l’adolescenza, non lavora, non impara a vivere, perché ha cose più importanti e più grandi di lei a cui pensare. E, in ogni caso, c’è “Lui”, che la protegge col suo Amore… Lui sa tutto: è più intelligente di lei, ha vissuto più di lei, ha avuto più esperienze di lei… Quello che fa è sempre giusto, non sbaglia mai… Questo è ciò che continua a ripeterle, anche se, alle volte, è costretto a darle qualche sberla, quando lei non ci arriva, tanto poi, se è brava, le arriva un regalo o dei fiori. E, allora, come fa a non perdonarlo? Del resto, dipende da lui, per qualsiasi cosa, perché lei è una nullità, una cialtrona, non capisce niente. Alexandra sta bene solo in casa, si sente protetta, non ha amici, nulla, solo lui e la bambina... Non ha bisogno di altro! Forse lui ha ragione, visto che le sono occorsi più di 40 anni per capirlo: il suo amore, la sua devozione, il rispetto per lui, tutto inutile, sbagliato, doloroso, offensivo. Ma un giorno Alexandra decide di buttare il passato alle spalle: quel passato che le ha fatto tanto male, fisicamente e mentalmente. Ha così finalmente inizio “Il giorno zero”: la sua ripartenza.