“Arrivato alla statua piccola della Madonna, oltre la ringhiera rossa di ruggine ci sarà un precipizio di strade in uno sprofondo di verde, e salterò tra i muretti a secco e i rigagnoli della pioggia, dentro i cespugli dove dormono i cani neri con gli occhi azzurri e fanno la guardia a pecore con le zampe ricurve che allattano agnelli dalla vita di un attimo, e mi lascerò alle spalle i tetti delle case di San Pietro con le pietre grigie come occhi neri allungati, mille occhi che guardano i miei che non vedono niente”. Giaime è scappato di notte dalla casa di riposo “Cristo felice”, a Nuoro, nel cuore della Sardegna. Che fine ha fatto nessuno lo sa. Se lo chiedono i compagni della Casa, quelli che l’hanno visto bambino e poi adulto: Adele, la maestra cieca con un dolore che viene dal passato, Lello il pugile suonato, Carmela, pronta ad amare ma tarlata dalla depressione, Natale che ruba dalle tombe solo oggetti inutili, Serena, universitaria fallita e omicida per orgoglio, Rosaria, la puttana dei pescatori, zio Salvatore il vecchio ubriacone che sogna la fuga di tutti dalla Casa. E tanti altri che, ripercorrendo la vita solitaria e la fuga misteriosa di Giaime, fanno i conti con il loro destino di dimenticati, ai margini di un mondo che sa tutto e non ha bisogno di loro.