Quando, sei lustri or sono, un medico specialista mi disse che non avrei potuto avere figli, trattenni a stento le lacrime e sentii un nodo salire alla gola. Sentii la necessità di raccontare una storia che potesse dare sfogo a questa vicenda: il rapimento misterioso della mia cicogna. Trent’anni dopo, posso dire che quel medico si era sbagliato e che sono venuto alla luce io, come padre, grazie alla nascita di una bambina, ormai adolescente. Quel desiderio provato allora, oggi porta il volto e il nome di mia figlia, mentre la storia della sua vita non appartiene più a me e al mio racconto, ma a lei soltanto. Tre decenni sono anche trascorsi dalla scomparsa di nonna Bambina, una dei protagonisti di questa storia, nonché la mia vera nonna. Mai avrebbe accettato l’idea di mettere in discussione la reale esistenza del paradiso Cristiano. Avrei voluto dirle, in ogni caso, che io l’ho conservata nel mio cuore e ho cercato, e cercherò, di tramandare il suo ricordo a chi verrà dopo di me. Nella sua semplicità, mia nonna ve l’avrebbe spiegata così: “È la ruota che gira”. Buona lettura.