Il libro è il seguito del precedente romanzo “Il cuore nel pungo” e prosegue dal momento in cui Bliant, figlio di contadini, un mattino, mentre si trova nei campi, trova nascosto in un cespuglio Thomas, un ragazzino sporco e spaventato che gli rivela essere figlio di lord Richard de Clare, sfuggito il giorno prima a un tentativo di rapimento da parte di nemici di suo padre. Bliant lo riporta a suo padre e da quel momento la sua vita cambia totalmente. Bliant è un contadino diventato cavaliere. È altissimo, bruno e silenzioso e i suoi occhi sono neri come l’inferno. Possiede solo tre cose: la sua spada, il suo cavallo e la lealtà verso il suo signore. Lo chiamano il Nibbio Bruno. Aldith è la figlia del conte di De Clare. È indomita, bellissima e destinata a contrarre un vantaggioso matrimonio con un nobile di pari rango, al quale porterà una ricca dote. Quando si incontrano per la prima volta lui ha ventun anni e lei undici. Un uomo e una bambina. Si scambiano solo poche parole. Eppure tra loro passa una scarica di corrente e una scintilla scocca. Gli anni passano. Lui si fa più uomo e lei diventa donna. Non si sono più rivisti da quel primo giorno, ma quando finalmente si rivedono scoprono che la scintilla non si è spenta e anzi è rimasta accesa sotto le ceneri del tempo e basta poco perché il fuoco divampi. Ma tutto è destinato a dividerli: distanza, condizione, pretendenti senza scrupoli e familiari rancorosi. Come può sir Bliant, cavaliere senza terre né titoli, consacrato alla lealtà verso il suo signore, aspirare alla mano della figlia di un lord? E come riuscirà Aldith a convincere quell’uomo, duro come la pietra e leale fino alla morte, che l’onore può fare spazio al sentimento? Ma qualcuno, in un tempo lontano, ha scritto che l’amore vince tutto.