I personaggi descritti in questo libro non hanno niente in comune e tuttavia sono investiti dagli stessi sentimenti ed emozioni. Sebbene vissuti in tempi e luoghi diversi, presentano caratteristiche simili: amano, soffrono, lottano, spesso soccombono negli ingranaggi della Società. I più ce la fanno, ma solo dopo avere toccato il fondo della disperazione, ossia il gradino più basso della scala umana, oltre il quale non è possibile andare. Allora, e solo allora, trovano la forza di reagire, di riemergere dalle debolezze, dagli affanni, dalle illusioni e delusioni, dall’intera gamma delle avversità. A quel punto La Fenice che è in loro risorge, pronta a buttarsi nella mischia, con novelle energie, affrontando altre avversità, fino a riconquistare il loro posto al sole. Tutto questo, dopo avere attraversato, col travagliato vivere quotidiano, le varie fasi dell’esistenza umana, meglio descritte nelle due parti del libro: “Il faro delle falene” e “Il riposo dell’Airone”.