Non un manuale organico di storia dell’opera, ma le stazioni di un viaggio attraverso il teatro europeo dal Barocco al Novecento, un avvicinamento rapsodico a questo o quel capolavoro dell’opera francese, tedesca, russa, spagnola, che testimoniano “le mie occasioni”, gli incontri operistici nati nell’arco di oltre cinquant’anni d’attività di critico musicale, quando un teatro, un convegno di studi, un dizionario, una rivista musicale mi hanno invitato a studiare un titolo magari inconsueto, stimolando così la mia curiosità e desiderio di ricerca. Il respiro dei saggi più antichi, più articolati e forse più “appassionati” rispetto allo stile sintetico degli ultimi tempi ne denunciano la diversa destinazione, pur rimanendo fedeli al dovere della chiarezza espositiva. I saggi sono disposti secondo un criterio cronologico: così, di fronte al lettore, quasi fosse un romanzo a puntate di un certo fascino, scorrono - secondo una puntuale vicenda storica - capolavori e opere rare del repertorio d’Oltralpe: da Gluck a Beethoven, da Massenet a Cajkovskij, da Ravel a Rimsky-Korsakov, da Weber a Gershwin: una raccolta che può essere sfogliata col gusto del salto di canguro, con un certo piacere dell’improvvisazione, della curiosità, della scoperta, che ci auguriamo piacevole e interessante.