“L’infinito che resta” è un libro di grande spessore, destinato a evocare forti suggestioni. Partendo dalle nozioni approssimative e quasi scaramantiche della cosmogonia antica, l’autore affronta il tema dell’Infinito “in primis” declinandolo secondo le attuali nozioni di astrofisica, di filosofia, di letteratura. Poi ne coglie l’essenza in modo intimistico, facendo affiorare il proprio sentire. L’autore analizza la genesi dell’universo e ripercorre la vita sulla terra, dalla scimmia all’uomo, fino ad argomentare sulle strategie che il genere umano dovrà attuare per evitare le insidie che minano il nostro pianeta. Tra scienza e filosofia, il concetto di infinito si fa strada nei secoli. Ma spaziando con destrezza da un argomento all’altro e intrecciando i concetti, l’autore arriva a un messaggio univoco, esaustivo e di grande fascinazione poetica.