Tensione tragica e tentazione nichilista nella Trilogia di Giovanni Testori

L'opera è una trattazione analitica dei testi che compongono la trilogia degli scarrozzanti di Giovanni Testori: l'Ambleto, il Macbetto, e l'Edipus.Le tre opere riprendono, ovviamente, le più famose tragedie greche e shakespeariane rivestendole di temi e significati completamente nuovi. Ciò si manifesta anche attraverso l'uso di un linguaggio originale che per nulla appartiene allo stile tragico classico. Vengono coniati neologismi e si effettuano crasi di parole d'uso del vernacolo lombardo con termini esterofili come quelli desunti dal francese e dall'inglese. Queste forme di espressione innovative ben si uniformano con le nuove forme di rappresentazione che dissacrano il mondo teatrale di consolidata tradizione per aprirne uno nuovo, arrivando addirittura a cavalcare l'onda dei tempi con una rappresentazione metateatrale nell'Edipus che rimanda al teatro pirandelliano. Le tematiche che meglio emergono dalla trattazione sono quelle del rifiuto della vita e della nascita poiché considerato elemento non richiesto e non voluto. Il destino, che caratterizza le tragedie greche ed anche le opere seicentesche di Shakespeare, qui assume significati completamente differenti: non vi è la ricerca della gloria né il sacrificio dell'eroe nel senso antico, ma è solo la somma delle azioni da mettere in atto al fine di decostruire le forme di potere precostituite e imperanti. Il libro permette di avvicinarsi alle opere ed alla personalità di un autore ancora troppo poco conosciuto e studiato. Attraverso la Trilogia degli Scarrozzanti ci si inoltra nella parte forse più intima e riservata dell'uomo Testori che nelle sue opere l'Ambleto, il Macbetto, e l'Edipus arriva perfino a ripudiare l'atto della nascita e la vita stessa oltre ad esprimere un'amara critica ad un ordine precostituito che non si riconosce come tale. Certo è che il periodo storico nel quale ha agito, il Novecento, ben dava adito a profondi moti interiori, che si sono riversati, ovviamente, nella sua poetica e nella sua scrittura. L'opera si presenta scritta in maniera lodevole. La divisione in capitoli ha permesso una lettura fluida. La lettura se ad un primo approccio può presentare delle difficoltà legate all'utilizzo di termini specifici e settoriali si dimostra in vece particolarmente godibile e chiara. I periodi sono formulati con grande capacità e viene rivelandosi anche la grande ricerca che è alla base di un lavoro di tale portata. Un libro che potrà incuriosire anche coloro che non si sono mai approcciati a tale autore o alla storia del teatro.