Si rimane colpiti dal conflitto della Relatività speciale di Einstein con il Principio degli stati corrispondenti di Lorentz, conosciuta come la teoria dell’etere, entrambe di grande autorevolezza essendo gli autori Premi Nobel per la fisica. Infatti, per la prima tutto si muove e niente è in riposo assoluto, mentre per la seconda esiste un sistema di riferimento privilegiato, sede di propagazione delle onde elettromagnetiche. “Sia la relatività ristretta sia il principio degli stati corrispondenti di Lorentz rendevano conto dei fatti, ed erano ambedue in accordo con l’esperimento. Pur avendo una visione del mondo completamente diversa andavano perfettamente d’accordo nei fatti e nelle conseguenze” (cfr. Tullio Regge. Infinito, pag. 86. Scienza Oscar Saggi Mondadori, 1996). Dove sta il trucco? Einstein aveva preso a prestito le equazioni dell’etere, che sono conosciute come le trasformazioni di Lorentz e le aveva costituite a formalismo teorico di base della propria teoria, dandogli un’originale interpretazione: “risulta perciò dimostrato che, prendendo a base i nostri principi cinematici, i fondamenti elettrodinamici della teoria di Lorentz dell’elettrodinamica dei corpi in movimento sono conformi al principio di relatività” (cfr. Albert Einstein. Pagine 20, 21 della traduzione in italiano del testo originale Zur Elektrodynamik bewegter körper of June 1905). Ciò era chiaro sin dall’inizio, ma c’era una cosa che non convinceva: due teorie e due concetti molto diversi tra loro dovrebbero condurre a formulare, a sostegno delle proprie idee, due sistemi matematici diversi. Quindi si scopriva che Lorentz aveva assolto al suo compito (ponendo coerentemente come valori minimi la velocità uguale a zero e il termine relativistico pari a uno), ma Einstein no, perché, incoerentemente, aveva espresso gli stessi valori della teoria dell’etere. Perciò, ci si è chiesti se esistano equazioni tipiche della relatività speciale e se sì quali fossero, che considerasse solo il proprio punto di vista. Così è stata elaborata la Relatività Speciale Perfetta, fondata su nuove equazioni e su nuovi principi cinematici. Sottoponendo le relazioni scoperte a tutte le situazioni e in condizioni diverse ai molteplici esperimenti, ricevono verifica sperimentale sino all’ultima cifra decimale. Tre esempi di esperienze sono riportate nel Saggio con grande successo. L’obiettivo che s’intende conseguire con questo libro è quello di comunicare la grande scoperta all’intera Comunità Scientifica.