“Ottorighe” è una rubrica del quotidiano on line palermitano “SiciliaInformazioni” ideata da Pino Scorciapino. In questo volume sono raccolti tutti gli “Ottorighe” – poco meno di 500 - scritti da Scorciapino dal marzo 2010 al settembre 2012. Con una formula originale e personalizzata che intreccia fatti/opinione/commento spaziano dalla politica e dall’economia internazionale alla quotidianità politica nazionale, dalle statistiche economiche alle vicende di costume e società fino alle cronache d’una Sicilia sempre più in ginocchio. Gli “Ottorighe” – schierati, diretti, intrisi di sarcasmo ed indignazione, a volte ironici, a volte serissimi – attraversano gli avvenimenti come un diario quasi quotidiano della crisi che ci travolge. Incredibile come sono cambiati il mondo, il nostro modo di vivere e di pensare, il nostro stato d’animo nel volgere di appena due anni, cruciali nella vita di tutti noi. Dallo “stato bordello” berlusconiano (definizione dell’analista americano J. Walston) allo stato con la finanza pubblica con un piede nel precipizio. Un sistema economico che si scioglie come neve al sole, la recessione, la ritirata che lascia sul campo milioni di disoccupati. Così esige la sanguinaria divinità del nostro tempo – il “Dio Mercati Finanziari” con i suoi potenti sacerdoti – il nemico numero uno, quella divinità che ci ha portato al disastro, alla paura del futuro, all’angoscia. Così vuole l’Europa, sempre più ingessata nel suo groviglio di norme che strangolano lo sviluppo. Già, l’Europa. Quando eravamo giovani era un sogno. Ora è una faccenda di pura contabilità, solo roba da ragionieri. Tra privilegi delle varie Caste abissalmente distanti dalla sofferenza di famiglie sempre più impoverite, tra scandali e corruzione che continuano ad imperversare, la gaudente ed approssimativa Italia di Berlusconi, con le sue cattive abitudini, ha passato il testimone alla funerea Italia di Monti: fiaccata, depressa, anoressica come certe ex indossatrici scheletriche, che pesano poche decine di chili e per le quali si teme che non ce la faranno, che di anoressia moriranno. Un nuovo governo tutto tagli e “conti in ordine” e niente crescita, che smantella lo stato sociale e chiede sacrifici a tutti. Soprattutto alle “solite” categorie. Anche ai poveracci. Sacrifici da cui sono sostanzialmente esentati politici, finanzieri, banchieri, petrolieri. Ossia coloro che più dovrebbero mettere mano al portafoglio per contribuire a risalire la china. In ogni caso, coraggio sempre. I prossimi anni saranno ancora più micidiali.