La sua poetica tocca le argomentazioni più varie ma si sofferma, particolarmente, sulla condizione degli anziani in un mondo che contrappone il benessere materiale all’alienazione, alla perdita dei valori propri della civiltà contadina richiamata nei suoi scritti; civiltà che - lo si voglia o no - è alla base dell’identità di chi abita il Salento.
Radici forti, impregnate di valori e saggezza che il tempo può variare ma non cancellare.
L’anzianità, un tempo sinonimo di rispettabile saggezza, oggi schernita, emarginata, rivendica la sua importanza sociale non tanto per sè quanto per le nuove generazioni che sottraendosi al confronto con essa perdono l’occasione di ritrovare, assieme alla semplicità dell’essere, le proprie radici, la propria forza di vivere, la propria identità.