I primi segni distintivi apposti sui manufatti e sui contenitori delle merci rappresentano la manifestazione primitiva di ciò che oggi chiamiamo proprietà intellettuale. Oltre 8.000 anni a.C., molto tempo prima dei Sumeri, gli artigiani e i commercianti di Çatal Höyük, in Turchia, di Gerico, in Palestina, di Harappa, Mehrgarh, Mohenjo-Daro e Lothal nella Valle dell’Indo, utilizzavano già segni, marchi verbali e figurativi durante gli scambi commerciali... Dalla proprietà collettiva sacra dell’antichità fino alle corporazioni dell’Europa medievale, la presente opera parte alla ricerca dei marchi ripercorrendo la storia. Fortis: yogurt bio oppure marchio apposto sulla ceramica usata durante l’antichità? Per essere certi di non sbagliare più, Salvatore Di Palma ci offre una vera e propria lezione che farebbe morire d’invidia lo storico programma televisivo francese “Culture Pub”. “Limitandosi” a raccontare le civiltà fluviali del vecchio mondo sviluppatesi nella Valle dell’Indo, nelle pianure del Tigri e dell’Eufrate e nella Valle del Nilo, così come a parlare delle civiltà talassocratiche del bacino mediterraneo e dell’Europa settentrionale, le ricerche storiche ed archeologiche ampiamente illustrate, ci illuminano durante il lungo cammino verso la proprietà intellettuale e l’attuale società dei consumi. Un lavoro gigantesco per un’opera affascinante.