Caro Vito, intanto mi complimento con te per aver capito in quale buco ti eri infilato e per esserne uscito con successo, passando da un ruolo sempre più passivo a uno creativo, ruolo fonte di seri benefici al soggetto che ne è portatore. Per quanto riguarda il mio giudizio sulla pubblicazione, ho apprezzato tre aspetti dell’intero processo. 1° il modo di indurre le persone a studiarsi internamente per estrarre dal proprio sub conscio pensieri che hanno bisogno di essere condivisi e apprezzati dagli altri. Molti hanno il dono della creatività dentro di se ma non l’hanno mai saputo perché hanno incontrato sul loro percorso formativo persone incapaci di valorizzare le doti degli altri. 2° l’organizzazione del gruppo che consente a ciascuno di svolgere il proprio compito senza che alcuno intralci il compito dell’altro. 3° la gentilezza con cui i membri dello staff affrontano gli aspiranti scrittori. E ciò mi induce a rivolgere un particolare encomio a Pierangela, Franca, Carlo, Daniele… Saluti Francesco Marella.
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Francesco Marella nasce a Bari dove vive fino all’età di sei anni. Poi, il papà accetta un lavoro sicuro in Sicilia ed è costretto a trapiantarvi tutta la famiglia. In Sicilia, Francesco vi rimane fino alla Laurea, conseguita il 18 novembre 1963, presso la facoltà di Fisica dell’Università di Catania. Il 2 dicembre 1963, col titolo di professore, entra in una classe dell’ITIS di Vibo Valentia. Comincia qui e in questo giorno la carriera di Docente di Fisica che si sviluppa nei primi tre anni a Vibo e i successivi 33 anni in Puglia. Sposa Serafina nel luglio delm ’64 e dalla loro unione nascono Gaetano, Piero, Vito e Antonio che crescono moralmente e fisicamente, sotto la guida amorosa della loro mamma. Serafina ha vissuto cinquantadue anni unica come madre e come suocera, non dimenticando d’esser moglie affettuosa e unica. È stata costretta a lasciarci a causa di una grave malattia che non siamo riusciti a debellare. Francesco ha dedicato questi anni al lavoro impreziosito dalle continue ricerche di miglioramento della didattica, insieme con i colleghi Graziano e Nicola. Il tempo non impegnato nelle attività scolastiche lo ha dedicato alla pittura. Oggi, Francesco è un uomo solo che rimpiange la felicità con cui ha vissuto la famiglia, il lavoro e l’hobby.