Il libro nasce come idea di regalo di Natale “particolare”, un piccolo ricordo per le persone a me care, ma soprattutto per lei, la grande narratrice, da sempre e fino all’ultimo dei nostri quotidiani pranzi a due: mamma Francesca, che ci ha lasciato proprio pochi giorni dopo quel Natale che avrebbe dovuto essere diverso. Il racconto, un po’ ampliato rispetto all’originale – non un’autobiografia – è la cronaca di un lutto che si annuncia, incombe, matura inevitabile, si compie e dovrà essere elaborato. Un lutto che non riguarda la perdita di una persona ma della mia città, un lutto che sarà superato nella luce matura dei giorni di adesso. Sul filo denso della memoria, dagli anni giovanili verso un futuro allora inatteso, attraverso le tante porte scivolose dell’esistenza, passano storie narrate e vissute, aneddoti, ritratti di persone care, manzoniane provvidenze insieme con un po’ della mia filosofia di vita per far pace con i ricordi e con il destino.