È stato detto che quando si deve trattare il problema della miseria nel mondo, non vale tanto spiegare che cos´è la povertà, e forse intenerirsi versandoci sopra qualche lacrimuccia. É molto meglio mischiarsi con i poveri, soffrire con loro per capirne i problemi e trovarne le soluzione, a cominciare da noi. Questo libro ha come tema la Vocazione Missionaria. Anche qui, la preoccupazione non è stata quella di spiegare che cos´è la Vocazione Missionaria, la ermeneutica di questa realtà ecclesiale…, ma, nella realtà di una vita vissuta in Missione dall´Autore, si cerca di presentare che cos´è e come si vive la Vocazione Missionaria nella vita di ogni giorno, con poche parole e molti fatti. Dal racconto dell´Autore appare evidente che la Vocazione, la “Chiamata” all´avventura missionaria, comincia, anche se di maniera incosciente, dai primissimi anni del prescelto, che può essere chiunque, perché, dimostra l´Autore, non sono necessari super qualità umane per compiere la Missione. È sufficiente vivere, giorno dopo giorno, le bellezze, la spensieratezza ed anche le delusioni della fanciullezza e della gioventù, seguendo i desideri che la vita propone. L´Autore voleva diventare marinaio: innocente desiderio di un ragazzo, e la vita ha fatto di lui più che un marinaio, realizzando il suo sogno di viaggiare per quattro Continenti, vivendo tutte le esperienze che un “avventuriero” possa desiderare: è stato educatore, ha sperimentato i pericoli degli Oceani, è convissuto con gli animali della foresta, con i coccodrilli e i “giboia” dei fiumi e laghi dell´Amazonas, ha condiviso la semplicità dei “caboclos” e sopportando l´arroganza di un popolo, una volta cannibale nelle isole dell´Oceania… Per non perdere il buon umore, nonostante le mille difficoltà della vita missionaria, l´Autore si è lasciato guidare da due semplici frasi: “C´è più felicità nel dare che nel ricevere” e l´altra ancora più bella del Maestro Gesù: “Non abbiate paura, Io sono con voi fino alla fine dei tempi”.